martedì 25 marzo 2008

La Pasqua è passata


La Pasqua è passata (con un clima"natalizio"!) e ha portato una spruzzata di neve sulle nostre colline e sulle cinque terre ed ha creato alcuni problemini ai miei amici coniglietti!

P.S. dopo un post sulla Pasqua più impegnato che invitava alla riflessione ho inserito questa vignetta che non vuole comunque togliere niente al vero valore e significato di questa ricorrenza.

giovedì 20 marzo 2008

Buona Pasqua


per questo post ho scelto l'immagine della Sindone; siamo nel vivo della Settimana Santa, il momento più importante per i cristiani. Questa settimana culminerà, nella notte di sabato con l'annuncio della resurrezione. Resurrezione che passa attraverso questa immagine, simbolo delle sofferenze del Maestro, del suo amore per noi ma soprattutto simbolo di speranza e di redenzione.
Ogni volta che mi soffermo a guardarla, quest'immagine mi appare sempre più misteriosa.
Nel mistero della Pasqua e nel mistero della Sindone voglio augurarvi buona Pasqua e voglio farlo con le parole che mi sono state inviate da un'amica.
Il messaggio racchiuso in queste parole è che la Pasqua è e sarà sempre un'occasione dove l'amore, la pace e la serenità si uniscono in nome del Maestro.

Gesù risorge anche oggi.

Credevo che avessero ucciso Gesù,

e oggi l’ho visto dare un bacio a un lebbroso.


Credevo che avessero cancellato il suo nome
,
e oggi l’ho sentito sulle labbra di un bambino.


Credevo che avessero crocefisso le sue mani pietose,

e oggi l’ho visto medicare una ferita.

Credevo che avessero trafitto i suoi piedi,

e oggi l’ho visto camminare sulle strade dei poveri.


Credevo che l’avessero ammazzato una seconda volta con le bombe,

e oggi l’ho sentito parlare di pace.


Credevo che avessero soffocato la sua voce fraterna,

e oggi l’ho sentito dire: “Perché, fratello?” a uno che picchiava.


Credevo che Gesù fosse morto nel cuore degli uomini e seppellito nella dimenticanza, ma ho capito che Gesù risorge anche oggi ogni volta che un uomo ha pietà di un altro uomo.
( L. Cammaroto)

martedì 18 marzo 2008

Touch the sky


Un interessante pensiero di Claudio, il nostro direttore artistico, sulla settimana santa che stiamo vivendo e su un progetto che stiamo portando avanti con l'Arts Academy Choir.

All’avvicinarsi della Settimana Santa ho sentito il bisogno di scrivere un mio pensiero meditativo sul Vangelo di quest’ultima domenica di Quaresima “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra”.

È la grandezza e modernità del messaggio evangelico, che mostra l’atteggiamento di Gesù davanti al peccato e al peccatore: distrugge il peccato, ma salva il peccatore.
Nessuno di noi ha licenza di condannare nessuno, per una ragione molto semplice: siamo tutti peccatori; nessuno di noi può lanciare la pietra di condanna.

Egli si è fatto solidale con tutti gli uomini ed ora tocca a noi essere solidali con Lui. Forse nel mondo di oggi dobbiamo imparare ad approfondire il significato concreto del “prendere la Croce di Cristo”.
Preferir soffrire ingiustamente piuttosto che collaborare con l’ingiustizia; condividere solidalmente la sofferenza dei bisognosi; accettare le conseguenze dolorose di una ferma difesa della giustizia, della verità e della libertà; perché difendere...

"Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: Costui riceve i peccatori e mangia con loro".
Quello che Gesù condanna è di stabilire per conto proprio, qual è la vera giustizia e disprezzare gli altri, negando loro perfino la possibilità di cambiare.
È significativo il modo in cui Luca introduce la parabola del fariseo e del pubblicano: "Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri" (Lc 18,9). Gesù era più severo verso coloro che, sprezzanti, condannavano i peccatori, che verso i peccatori stessi.

Tenevo a questi pochi passi del Vangelo per spiegare e rendere partecipe chiunque di voi legga questo scritto, il progetto relazionato e l’esperienza di vita che ho iniziato qualche settimana fa.
S’intitola “TOUCH THE SKY” ed è un progetto musicale a favore dei detenuti ospiti della “Casa circondariale della Spezia”.
Con il presente progetto, io in prima persona e l’ “Arts Academy Choir” in ossequio ai principi che hanno ispirato la sua formazione, grazie alla musica, al significato vero e profondo che trasmette, cerchiamo e tentiamo di perseguire il miglioramento della vita sociale e culturale di categorie di individui più emarginati e forse dimenticati dalla società.
Grazie al valore universale del linguaggio musicale, la realizzazione del presente progetto sarà un’esperienza di grande valore umano e sociale, un’occasione non solo di svago e di serenità ma di arricchimento, un bagaglio di esperienza utile per un proficuo re-inserimento sociale delle persone, che oggi vivono situazioni di emarginazione e isolamento.
Il progetto sarà attuato dall’Associazione no profit “Arts Academy Choir” in partenariato con la struttura detentiva “Casa Circondariale della Spezia”, con il supporto dei servizi sociali e gli educatori. operanti all’interno della struttura medesima; verrà svolto continuativamente per la durata di 8 / 10 mesi e darà vita alla creazione di progetto articolato in più fasi da svolgersi a lungo termine.
Il progetto in più fasi: comprende:
  • la formazione di un gruppo di cantori composto dai detenuti della “Casa circondariale della Spezia”;
  • una serie di lezioni – seminario da svolgere in collaborazione con gli assistenti sociali ed educatori che operano all’interno della struttura detentiva, in cui si affronterà la lettura, la storia e l’evoluzione della musica dallo spiritual al gospel fino ai nostri giorni, nonché l’approfondimento dei testi e del loro significato;
  • lezioni di musica corale, durante le quali verrà dato ampio spazio alla cura e l’impostazione vocale, allo studio della tecnica musicale afro-americana e dell’apprendimento dell’arte scenica e dei suoi movimenti, da svolgersi anche con l’intervento di personale docente specializzato a seconda delle tematiche affrontate;
  • una serie di prove con il gruppo corale dei detenuti, svolte insieme ai miei coristi dell’Arts Academy, supportate dall’accompagnamento strumentale della sua band “Jazz Academy” composta da: tromba, basso, batteria tastiera e hammond.
Le lezioni, oltre all’apprendimento dei testi, potranno prevedere momenti di question-time e di interscambio multidisciplinare.
Questa fase progettuale ha lo scopo di preparare un vasto repertorio musicale, che va dagli antichi spiritual cantati “a cappella” senza accompagnamento musicale, fino agli arrangiamenti musicali del gospel moderno e delle sue influenze jazz.
Il progetto potrà concludersi con un concerto finale del gruppo corale dei detenuti eseguito in un teatro, supportato dal Coro dell’Arts Academy e con la partecipazione straordinaria di un’ospite di eccezione.

E’ indubbio che il progetto così come svolto, getterà le base per una formazione di un gruppo corale stabile formato da detenuti, che con la sua presenza, potrà affiancare in diverse occasioni l’Arts Academy Choir nei concerti o durante le registrazioni in sala incisione.
Credo sia doveroso ringraziare i miei coristi per il pieno appoggio solidale a tale iniziativa e per la sensibilità che mi hanno dimostrato; l’aver compreso all’unanimità che il periodo di detenzione non deve essere visto e giudicato come un periodo dove chi ha commesso dei crimini debba essere rinchiuso, abbandonato a se stesso e dimenticato dalla società, ma reso partecipe della sua pena per cercare, tentare e trovare la via giusta della redenzione.
E’ giusto che il detenuto debba scontare per intero la sua pena, senza sconti o favoritismi, ma deve trovare nella detenzione una nuova fonte di redenzione e salvezza senza sentirsi un individuo finito.
C’è bisogno di leggi precise, ferme, di una giustizia veloce e senza sconti. Ma le pene detentive devono tendere al reinserimento sociale dei detenuti, devono lasciare loro una speranza che durante e dopo il carcere esista ancora qualcosa; qualcosa che non sia soltanto scontare una pena.
Mi preme inoltre ringraziare i musicisti della “Jazz Academy” che, nonostante i loro numerosi impegni, mi hanno sin da subito dimostrato grande entusiasmo per l’iniziativa, confermandomi la loro incondizionata disponibilità.

E’ doveroso un particolare ringraziamento alla Direttrice della Casa Circondariale della Spezia Dott.ssa Biggi Cristina e all’educatrice della struttura Dott.ssa Licia Vanni, che hanno accolto l’idea progettuale con grande entusiasmo, rendendosi disponibili alla realizzazione del progetto “Touch the sky”, comprendendone a fondo l’utilità sociale.
Inoltre, un particolare ringraziamento va alla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, che con grande sensibilità e attenzione, contribuisce alla realizzazione di progetti e iniziative filantropiche, di assistenza e beneficenza a favore delle categorie sociali più deboli, tramite l’appoggio ad associazioni ed enti che senza finalità di lucro, svolgono opera meritoria nella promozione e nello sviluppo della comunità locale.

Il mio scopo e quello dell’Arts Academy non è quello di avere la presunzione di essere dei “salvatori di anime” ma è solo quello di tentare di far comprendere ai detenuti, che tramite la musica o qualsiasi altra forma d’arte, può esistere una via di salvezza per uscire dal tunnel dell’emarginazione e ritrovare il sorriso, toccando il cielo liberi non solo fuori ma anche dentro di sé.

lunedì 10 marzo 2008

venerdì 7 marzo 2008

Festa della donna

Siccome domani è l'otto marzo, festa della donna, e poiché domani non potrò aggiornare il blog, voglio ricordare questa ricorrenza e fare i miei più sentiti auguri a tutte le donne.
Mi piacerebbe che questa fosse una giornata in cui tutti (donne e uomini) prendessero coscienza della condizione della donna, qui da noi ma anche in altri paesi ed in altre culture dove la parità è veramente un miraggio.
Purtroppo la società in cui viviamo rende commerciale ogni ricorrenza facendone perdere il suo significato più profondo. Penso che sia accaduto anche con la giornata internazionale della donna che è stata trasformata in una festa con serate a tema e mimose.
Con i miei migliori auguri a tutte, riporto la descrizione di questa giornata che ho trovato su Wikipedia.

Giornata Internazionale della Donna

La Giornata Internazionale della Donna, comunemente però definita Festa della Donna è un giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ed è una festività internazionale celebrata in diversi paesi del mondo occidentale l'8 marzo. L'usanza di regalare mimose in occasione della festa non è invece diffusa ovunque. L'8 marzo era originariamente una giornata di lotta, specialmente nell'ambito delle associazioni femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po' sfumando, lasciando il posto ad una ricorrenza caratterizzata anche - se non soprattutto - da connotati di carattere commerciale e politico.

Ipotesi sull'origine

L'origine della festività è molto controversa. Una possibilità è che la sua istituzione risalga al 1910 nel corso della II Conferenza dell'Internazionale Socialista svoltasi a Copenaghen nella Folkets Hus (Casa del popolo) chiamata poi "Ungdomshuset". Sarebbe di Clara Zetkin la proposta di dedicare questo giorno alle donne. Alcune femministe italiane (Irene Giacobbe, Tilde Capomazza, Marisa Ombra) sostengono tuttavia che non c'è nessuna prova documentata a supportare questa ipotesi. Il movimento operaio e socialista di inizio secolo ha celebrato in date molto diverse giornate dedicate ai diritti delle donne e al suffragio femminile. L'unica data certa è l'8 marzo 1917 quando le operaie di Pietroburgo (Russia) manifestarono contro la guerra e la penuria di cibo (nell'ambito della rivoluzione di febbraio). Le autrici citate ipotizzano che per rendere più universale e meno caratterizzato politicamente il significato della ricorrenza, si preferì omettere il richiamo alla Rivoluzione russa ricollegandosi ad un episodio non reale, ma verosimile, della storia del movimento operaio degli Stati Uniti d'America.

In Italia, nel secondo dopoguerra,la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall'UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell'8 marzo l'ormai tradizionale fiore della mimosa.

La leggenda della fabbrica Cotton


In Italia è molto diffusa una storia che fa risalire l'origine della festa ad un grave incidente avvenuto negli Stati uniti, l'incendio dell'industria tessile Cotton. Questa storia è un falso storico accertato che fu elaborato dalla stampa comunista ai tempi della guerra fredda ma in Italia recentemente è stata riportata come la vera origine della festa della donna dai telegiornali creando così una "leggenda".

Secondo questa storia nel 1908 a New York, alcuni giorni prima dell'8 marzo, le operaie dell'industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l'8 marzo Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie di uscita. Poi allo stabilimento venne appiccato il fuoco (alcune fonti parlano di un incendio accidentale). Le 129 operaie prigioniere all'interno non ebbero scampo.

Effettivamente non esiste alcun tipo di prova e documento che affermi l'esistenza di un fatto storico che confermi l'episodio delle oltre 129 donne bruciate vive in un incendio di una fabbrica dal proprietario perchè le donne erano scese in sciopero.

Questa storia prende spunto da un reale fatto di cronaca, un incendio avvenuto nel 1911 (quindi dopo, e non prima della tradizionale data di nascita della festa, il 1910), a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. Le lavoratrici non erano in sciopero, ma erano state protagoniste di una importante mobilitazione, durata quattro mesi, nel 1909. L'incendio, per quanto le condizioni di sicurezza del luogo di lavoro abbiano contribuito non poco al disastro, non fu doloso. Le vittime furono oltre 140, ma non furono tutte donne, anche se per il tipo di fabbrica erano la maggior parte. I proprietari della fabbrica si chiamavano Max Blanck e Isaac Harris, vennero prosciolti nel processo penale ma persero una causa civile. Ma soprattutto l'8 Marzo non ha nulla a che fare né con lo sciopero (iniziò il 22 Novembre) né con l'incendio (avvenne il 25 Marzo).

La versione comunista fu riportata in Italia Nel 1952 da "La lotta", settimanale edito dalla sezione bolognese del Partito Comunista Italiano. L'Unione Donne Italiane distribuì nello stesso anno alle iscritte libretti con un resoconto dell'incendio di New York. Nel 1954 Il Lavoro, settimanale della Cgil aggiunse un fotomontaggio di Mr. Johnson con la bombetta che si fa largo tra la massa di donne tenute dalla polizia.