Dopo tante notizie, smentite e conferme, Paris Hilton ha varcato le porte del carcere Century Regional Detention Facility, il penitenziario della contea di Los Angeles che sorge a Lynwood, in California, per scontare la condanna definitiva a 45 giorni per guida senza patente: il documento le era stato ritirato in precedenza perchè si era messa al volante dopo aver bevuto troppo. La pena è già stata ridotta da 45 giorni a 23 a causa del sovraffollamento delle carceri. Prima di entrare in carcere ha dichiarato “Ho tanta paura, ma sono pronta. E spero di essere d’esempio ad altri giovani”.
Spero ardentemente che questo suo appello non venga ascoltato; i giovani hanno bisogno di ben altri esempi.
Purtroppo molto spesso, invece, cercano di imitare personaggi come la Hilton e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Ho però notato come si sia creato molto accanimento nei suoi confronti e come molti siano rimasti contrariati per questo sconto di pena.
In Italia avrebbe al massimo rischiato l'arresto fino a un mese (ovviamente sulla carta) e una sanzione da 258 a 1.032 euro. Sarebbe inoltre scattata una sospensione della patente da 15 giorni a 3 mesi. Se poi, sfrontata, avesse continuato a guidare con la patente sospesa avrebbe rischiato la sola sanzione amministrativa prevista dall'art.218 c..6 del CdS e se la sarebbe cavata con una somma che va da 1.754 a 7.018 euro e amen.
E poi, in quanto a esempi non siamo secondi a nessuno.
Significativa è la storia di Johan Eschgfaeller, il camionista altoatesino di 51 anni, già protagonista di ben sette ritiri di patente che è stato nuovamente fermato dai carabinieri. Tanto per cambiare era ubriaco fradicio, al volante della sua auto, già alle 10 del mattino.
Sembra che né i precedenti ritiri, né l'ammenda di 1200 euro per oltraggio a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza, e neppure la reclusione di un anno e otto mesi scontata per l'omicidio di nove persone siano bastati a fermarlo. Anzi. Pur di guidare ancora, l'esimio signor Eschgfaeller è riuscito a prendere residenza nella Repubblica Ceca e a ottenere una nuova patente a Praga.
Oppure questa.
Forse l'unico esempio che possiamo trarre da queste storie deriva dal trattamento riservato negli Stati Uniti a chi guida senza patente.
Spero ardentemente che questo suo appello non venga ascoltato; i giovani hanno bisogno di ben altri esempi.
Purtroppo molto spesso, invece, cercano di imitare personaggi come la Hilton e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Ho però notato come si sia creato molto accanimento nei suoi confronti e come molti siano rimasti contrariati per questo sconto di pena.
In Italia avrebbe al massimo rischiato l'arresto fino a un mese (ovviamente sulla carta) e una sanzione da 258 a 1.032 euro. Sarebbe inoltre scattata una sospensione della patente da 15 giorni a 3 mesi. Se poi, sfrontata, avesse continuato a guidare con la patente sospesa avrebbe rischiato la sola sanzione amministrativa prevista dall'art.218 c..6 del CdS e se la sarebbe cavata con una somma che va da 1.754 a 7.018 euro e amen.
E poi, in quanto a esempi non siamo secondi a nessuno.
Significativa è la storia di Johan Eschgfaeller, il camionista altoatesino di 51 anni, già protagonista di ben sette ritiri di patente che è stato nuovamente fermato dai carabinieri. Tanto per cambiare era ubriaco fradicio, al volante della sua auto, già alle 10 del mattino.
Sembra che né i precedenti ritiri, né l'ammenda di 1200 euro per oltraggio a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza, e neppure la reclusione di un anno e otto mesi scontata per l'omicidio di nove persone siano bastati a fermarlo. Anzi. Pur di guidare ancora, l'esimio signor Eschgfaeller è riuscito a prendere residenza nella Repubblica Ceca e a ottenere una nuova patente a Praga.
Oppure questa.
Quattro morti sulla coscienza nel giro di poco più di sei anni. Due lunedì scorso, due nel ’97. Tutti causati da due incidenti stradali. Al volante sempre lui, Stefano Romanin, 27 anni, di Adria (Rovigo). A lui è andata bene: non si è mai fatto troppo male e sei anni fa se l’è cavata con qualche graffio, un patteggiamento per omicidio colposo e un nuovo esame per conseguire la patente. Lunedì scorso, poco dopo le 22, Romanin era alla guida della sua Peugeot 206 in una via di Padova quando ha perso il controllo ed è finito addosso a una Renault 19. A bordo c’erano due pensionati di quasi 70 anni, Riccardo Sattin e sua cognata Lina Bacchin, madre di tre figli tra i quali un vigile urbano. Tornavano da una serata al dancing, sono morti sul colpo. Nella Peugeot del ragazzo la polizia municipale ha trovato un laccio emostatico, una siringa e due boccette di liquido trasparente, all’esame dei periti della procura. Il tasso di alcol nel suo sangue era 1.03, doppio rispetto al limite di legge.Purtroppo di storie come queste ce ne sono moltissime.
Romanin è di nuovo indagato per omicidio colposo, come nel 1997. Quella volta era pomeriggio, il 13 dicembre, quando il giovane uccise due persone più o meno nello stesso modo sulla strada provinciale 46 in Polesine, tra Corbola e Taglio di Po. Dopo un sorpasso azzardato, la sua Lancia Dedra era piombata su una Fiat Tipo con a bordo due coniugi di Adria, Gian Mario Trombini, 43 anni, e Sandra Luana Mancin (42). Morti sul colpo.
Forse l'unico esempio che possiamo trarre da queste storie deriva dal trattamento riservato negli Stati Uniti a chi guida senza patente.
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