giovedì 25 febbraio 2010

Sogni spezzati

Ho ricevuto questo pensiero dal nostro direttore artistico; lo pubblico molto volentieri.

Sogni Spezzati è il titolo a cui dedico questo mio pensiero e la mia esperienza vissuta.
Dopo il lungo e laborioso impegno dei concerti eseguiti di Natale, come è mia consuetudine mi fermo, fermo i miei pensieri e ritirato in un momento di silenzio e di pace dopo le feste natalizie, rivolgo un pensiero particolare al passato appena trascorso, alle emozioni, alle sensazioni e anche perché no, a sbagli e mancanze che sono state vissute da tutti noi dell’Arts Academy Choir.
Tanti concerti, tanti momenti felici, momenti di gioia in cui abbiamo cercato di trasmettere un momento di emozione, buona musica e serenità al nostro pubblico e alle persone a noi fedeli che ci seguono da molto tempo.
Abbiamo viaggiato molto e cantato in luoghi belli e interessanti.
Molte volte però è vicino a noi stessi che ritroviamo l’emozione vera, la sensazione più intensa, più forte che ci porta a riflettere e a rendere l’occasione che stiamo vivendo unica e irripetibile, che lascerà un ricordo nel nostro cuore.
Ero già entrato nella casa circondariale della Spezia per insegnare musica e Musica Gospel a un gruppo di detenuti, ma in questa occasione ho riscoperto e meditato il significato della parola FORTUNA.
Si, in questa occasione rivedere alcuni detenuti e ritrovarne tanti, troppi in piedi per un’ora e mezza ad ascoltare la nostra musica mi ha impressionato, portando la mia mente a elaborare un solo pensiero: QUANTO SIAMO FORTUNATI.
Fortunati ad avere una famiglia, degli amici, una casa, il lavoro, una vita libera.
Fortunati? Si credo tanto…… perché sarebbe bastato poco anche a noi per ritrovarci ad essere li in mezzo a loro, essere uno di loro, sentirsi abbandonati e rifiutati dalla società, dalle persone, dal mondo.
Sarebbe bastato poco, uno sbaglio in più, più grave del solito, una famiglia meno salda nei valori, nascere in un quartiere o città dove la violenza e la delinquenza sono tue compagne di vita, dove gli ideali e i valori per noi scontati siano stati completamente assenti;
Basta un momento; la perdita del lavoro, la perdita di sogni e di ideali, un attimo di disperazione, che può assalire ogni giorno ciascuno di noi per portarci a commettere un gesto spropositato, magari dettato da necessità economiche, per trasformare ciascuno di noi in uno di loro.
Ho incontrato tanti sguardi di occhi giovani, forti, spavaldi e pronti a sfidare il destino e il mondo intero, ma ho incontrato anche sguardi tristi, sguardi di occhi vecchi e soli, abbandonati a se stessi dove ogni speranza è andata persa e dove non esiste più la forza di ricominciare da capo.
Vite spezzate, sogni infranti senza ritorno ma…..
È bello poter immaginare che in mezzo a questi uomini, ci possa essere la speranza di una rinascita di salvezza per ricominciare una nuova vita.
Una possibilità di recupero è giusto concederla a tutti, a chiunque, a tutte quelle persone che si sono ritrovate in carcere per essere state nel posto sbagliato nel momento sbagliato, magari per cause di forza maggiore che non ti fanno più ragionare lucidamente, dirigendo la tua volontà in un senso piuttosto che in un altro.
Ecco allora che la Musica con la sua magia riesce per un piccolo spazio di tempo, a creare un momento di serenità, di gioia rendendo queste persone più sicure di se stesse, più fiduciose nel prossimo, a sentirsi accettate dagli altri, ad essere ancora utili per qualcuno.
Sono convinto che la Musica sia la più grande “medicina” per guarire qualsiasi forma di disagio e di emarginazione; è la lingua universale del mondo.
E cosi il 22 dicembre durante il concerto di Natale nell’istituto Mentale Mons. Siro Silvestri di Rocchetta Vara è bastato trovare per caso su un tavolo molti strumenti a percussione, grandi e piccoli per creare un legame tra noi e il pubblico formato da pazienti di età diverse tra loro, giovani, ragazzi e ragazze e persone non più giovani, anziani; un pubblico caloroso, partecipe, attento, tutti hanno lasciato le loro pene e suonato gli strumentini con noi e con un tempo strepitoso e preciso; il tutto anche grazie al lavoro costante e paziente delle educatrici della struttura.
E’ Natale e tutte queste persone hanno bisogno della nostra presenza, soprattutto in questo periodo ma come ha precisato un ospite dell’istituto con solo due parole piene di significato profondo: PER ME E’SEMPRE NATALE….
Anche in questo caso basta poco per diventare uno di loro….basta ancora meno di quello che noi tutti possiamo immaginare per smarrire la strada della propria esistenza: perdere il lavoro, la famiglia, la fiducia, l’amore…..la vita, e continuare a vivere per forza.
Questi luoghi come le case di cura per anziani, portatori di handicap sono Vite fuori dalla realtà, dal mondo reale e solo entrandoci ogni tanto per portare un’ora di Musica si può comprendere il vero significato della parola: FORTUNA.

sabato 6 febbraio 2010

Foto di gruppo


Il coro sta crescendo sempre più.
Ecco una delle ultime foto di gruppo che abbiamo fatto in occasione di un concerto durante il periodo natalizio.