martedì 18 marzo 2008

Touch the sky


Un interessante pensiero di Claudio, il nostro direttore artistico, sulla settimana santa che stiamo vivendo e su un progetto che stiamo portando avanti con l'Arts Academy Choir.

All’avvicinarsi della Settimana Santa ho sentito il bisogno di scrivere un mio pensiero meditativo sul Vangelo di quest’ultima domenica di Quaresima “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra”.

È la grandezza e modernità del messaggio evangelico, che mostra l’atteggiamento di Gesù davanti al peccato e al peccatore: distrugge il peccato, ma salva il peccatore.
Nessuno di noi ha licenza di condannare nessuno, per una ragione molto semplice: siamo tutti peccatori; nessuno di noi può lanciare la pietra di condanna.

Egli si è fatto solidale con tutti gli uomini ed ora tocca a noi essere solidali con Lui. Forse nel mondo di oggi dobbiamo imparare ad approfondire il significato concreto del “prendere la Croce di Cristo”.
Preferir soffrire ingiustamente piuttosto che collaborare con l’ingiustizia; condividere solidalmente la sofferenza dei bisognosi; accettare le conseguenze dolorose di una ferma difesa della giustizia, della verità e della libertà; perché difendere...

"Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: Costui riceve i peccatori e mangia con loro".
Quello che Gesù condanna è di stabilire per conto proprio, qual è la vera giustizia e disprezzare gli altri, negando loro perfino la possibilità di cambiare.
È significativo il modo in cui Luca introduce la parabola del fariseo e del pubblicano: "Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri" (Lc 18,9). Gesù era più severo verso coloro che, sprezzanti, condannavano i peccatori, che verso i peccatori stessi.

Tenevo a questi pochi passi del Vangelo per spiegare e rendere partecipe chiunque di voi legga questo scritto, il progetto relazionato e l’esperienza di vita che ho iniziato qualche settimana fa.
S’intitola “TOUCH THE SKY” ed è un progetto musicale a favore dei detenuti ospiti della “Casa circondariale della Spezia”.
Con il presente progetto, io in prima persona e l’ “Arts Academy Choir” in ossequio ai principi che hanno ispirato la sua formazione, grazie alla musica, al significato vero e profondo che trasmette, cerchiamo e tentiamo di perseguire il miglioramento della vita sociale e culturale di categorie di individui più emarginati e forse dimenticati dalla società.
Grazie al valore universale del linguaggio musicale, la realizzazione del presente progetto sarà un’esperienza di grande valore umano e sociale, un’occasione non solo di svago e di serenità ma di arricchimento, un bagaglio di esperienza utile per un proficuo re-inserimento sociale delle persone, che oggi vivono situazioni di emarginazione e isolamento.
Il progetto sarà attuato dall’Associazione no profit “Arts Academy Choir” in partenariato con la struttura detentiva “Casa Circondariale della Spezia”, con il supporto dei servizi sociali e gli educatori. operanti all’interno della struttura medesima; verrà svolto continuativamente per la durata di 8 / 10 mesi e darà vita alla creazione di progetto articolato in più fasi da svolgersi a lungo termine.
Il progetto in più fasi: comprende:
  • la formazione di un gruppo di cantori composto dai detenuti della “Casa circondariale della Spezia”;
  • una serie di lezioni – seminario da svolgere in collaborazione con gli assistenti sociali ed educatori che operano all’interno della struttura detentiva, in cui si affronterà la lettura, la storia e l’evoluzione della musica dallo spiritual al gospel fino ai nostri giorni, nonché l’approfondimento dei testi e del loro significato;
  • lezioni di musica corale, durante le quali verrà dato ampio spazio alla cura e l’impostazione vocale, allo studio della tecnica musicale afro-americana e dell’apprendimento dell’arte scenica e dei suoi movimenti, da svolgersi anche con l’intervento di personale docente specializzato a seconda delle tematiche affrontate;
  • una serie di prove con il gruppo corale dei detenuti, svolte insieme ai miei coristi dell’Arts Academy, supportate dall’accompagnamento strumentale della sua band “Jazz Academy” composta da: tromba, basso, batteria tastiera e hammond.
Le lezioni, oltre all’apprendimento dei testi, potranno prevedere momenti di question-time e di interscambio multidisciplinare.
Questa fase progettuale ha lo scopo di preparare un vasto repertorio musicale, che va dagli antichi spiritual cantati “a cappella” senza accompagnamento musicale, fino agli arrangiamenti musicali del gospel moderno e delle sue influenze jazz.
Il progetto potrà concludersi con un concerto finale del gruppo corale dei detenuti eseguito in un teatro, supportato dal Coro dell’Arts Academy e con la partecipazione straordinaria di un’ospite di eccezione.

E’ indubbio che il progetto così come svolto, getterà le base per una formazione di un gruppo corale stabile formato da detenuti, che con la sua presenza, potrà affiancare in diverse occasioni l’Arts Academy Choir nei concerti o durante le registrazioni in sala incisione.
Credo sia doveroso ringraziare i miei coristi per il pieno appoggio solidale a tale iniziativa e per la sensibilità che mi hanno dimostrato; l’aver compreso all’unanimità che il periodo di detenzione non deve essere visto e giudicato come un periodo dove chi ha commesso dei crimini debba essere rinchiuso, abbandonato a se stesso e dimenticato dalla società, ma reso partecipe della sua pena per cercare, tentare e trovare la via giusta della redenzione.
E’ giusto che il detenuto debba scontare per intero la sua pena, senza sconti o favoritismi, ma deve trovare nella detenzione una nuova fonte di redenzione e salvezza senza sentirsi un individuo finito.
C’è bisogno di leggi precise, ferme, di una giustizia veloce e senza sconti. Ma le pene detentive devono tendere al reinserimento sociale dei detenuti, devono lasciare loro una speranza che durante e dopo il carcere esista ancora qualcosa; qualcosa che non sia soltanto scontare una pena.
Mi preme inoltre ringraziare i musicisti della “Jazz Academy” che, nonostante i loro numerosi impegni, mi hanno sin da subito dimostrato grande entusiasmo per l’iniziativa, confermandomi la loro incondizionata disponibilità.

E’ doveroso un particolare ringraziamento alla Direttrice della Casa Circondariale della Spezia Dott.ssa Biggi Cristina e all’educatrice della struttura Dott.ssa Licia Vanni, che hanno accolto l’idea progettuale con grande entusiasmo, rendendosi disponibili alla realizzazione del progetto “Touch the sky”, comprendendone a fondo l’utilità sociale.
Inoltre, un particolare ringraziamento va alla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, che con grande sensibilità e attenzione, contribuisce alla realizzazione di progetti e iniziative filantropiche, di assistenza e beneficenza a favore delle categorie sociali più deboli, tramite l’appoggio ad associazioni ed enti che senza finalità di lucro, svolgono opera meritoria nella promozione e nello sviluppo della comunità locale.

Il mio scopo e quello dell’Arts Academy non è quello di avere la presunzione di essere dei “salvatori di anime” ma è solo quello di tentare di far comprendere ai detenuti, che tramite la musica o qualsiasi altra forma d’arte, può esistere una via di salvezza per uscire dal tunnel dell’emarginazione e ritrovare il sorriso, toccando il cielo liberi non solo fuori ma anche dentro di sé.

3 commenti:

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Anonimo ha detto...

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