lunedì 15 dicembre 2008

PIL

Con il termine PIL intendiamo il Prodotto Interno Lordo, quell'unità di misura che, secondo molti, dovrebbe rappresentare il grado di benessere di un paese.
In realtà non è proprio così e, tuttalpiù, può essere considerato un indicatore dell’attività economica.
In economia è spesso utilizzata questa uguaglianza: PIL= C+I+G+NX laddove C sono i consumi, I gli investimenti, G la spesa pubblica e NX le esportazioni nette ovvero le esportazioni a cui sono state sottratte le importazioni.
Questo significa che il Pil non è altro che il valore complessivo dei beni e dei servizi che vengono prodotti in un paese in un certo periodo di tempo (di solito, un anno), indipendentemente dalla nazionalità dei produttori: ecco perché prodotto interno “lordo”.
I motivi per i quali questo valore complessivo non può essere rappresentativo del benessere di una nazione sono molteplici; chi è interessato all'argomento potrà trovare molto materiale (anche su internet) dove questi motivi sono spiegati molto meglio di come potrei fare io.
In questo periodo di crisi economica globale mi ha fatto molto riflettere un discorso tenuto da Robert Kennedy il 18 marzo 1968 alla Kansas University.
Anche se sono trascorsi 40 anni, quel discorso mi sembra quanto mai attuale.
Eccolo.

"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani."


(Robert Kennedy - Discorso tenuto il 18 marzo 1968 alla Kansas University)

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